Fare oggi una valutazione di quella che è la classe politica italiana, il suo amministrare, sarebbe sicuramente come sparare sulla croce rossa. Il fine principale di uno Stato, nell’amministrare il suo popolo, dovrebbe essere il bene dello stesso. Ma questo, purtroppo, non accade, almeno non in Italia. Si reputa anticostituzionale, ad esempio, ridurre le cosiddette pensioni d’oro, ma non è anticostituzionale, invece, ad esempio, tagliare sulla sanità, impedendo, così, a chi non ha buone disponibilità economiche, di curarsi. A questo punto, di anticostituzionale c’è solo l’amministrazione. In Italia si amministra per proclami, ma spesso, e volentieri, questi rimangono tali. È proprio attraverso una delle funzioni statali, quella legislativa, che si può valutare l’operato di una amministrazione politica. Spesso, nell’emanare una legge, si tende a gonfiarsi di orgoglio per ciò che ci si accinge a fare, senza però fare tutti i passi giusti affinché la stessa legge venga applicata, senza scappatoie. E poi, spesso, si vuole nascondere, dietro a un progetto popolare, altre finalità che con la legge dichiarata non hanno niente a che fare. È il caso della legge contro la violenza sulle donne; si è cominciato, e questa è una cosa positiva, ratificando la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. A ottobre 2013 è divenuto legge il decreto sul femminicidio. Ma con questa legge (n. 119 del 15 ottobre 2013), che è composta da undici articoli, solo cinque trattano dell’argomento, il resto disciplina la sicurezza applicata ad altri settori. In questo modo si è voluto approvare qualcosa, utilizzando l’argomento femminicidio come traino. Così facendo si è data, sicuramente, poca importanza agli articoli relativi e, nella pratica, sembra che nulla sia cambiato: le donne continuano ad essere uccise da uomini che, pur essendo stati denunciati in precedenza, si trovavano liberi di circolare. È stato, infatti, da qualcuno definito come “provvedimento timido”. Probabilmente perché si mirava più al clamore che alla risoluzione concreta di tale piaga.

1 Comment
  1. mikyreporter 7 anni ago

    Mi piace moltissimo lo stile con cui hai descritto la situazione e la tua considerazione sui fatti. Sono d’ accordo con te e ritengo che questo concorso sia una ottima possibilit

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