Stiamo navigando in un mare di problemi: crisi economica, chiusura di aziende più o meno grandi, perdita del lavoro. Sono solo alcuni anelli di una catena di eventi che immobilizzano e condizionano ogni aspetto del vivere quotidiano. La crisi italiana, però, non è solo un problema interno, ma è figlia dell’economia globale che stiamo vivendo con tutte le sue opportunità e difficoltà.
Questo quadro generale, che perdura da tempo, ha portato ad una situazione allarmante, faticosa, difficile, precaria, e le persone, influenzate da questo fenomeno, ne sentono il peso e la sofferenza.
Siamo tutti impegnati a trovare una soluzione e a reagire a queste problematiche, anche per questo è nata una grande iniziativa che vede protagonista l’Italia di un importante evento: EXPO Milano 2015. Il tema centrale di approfondimento è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Questa manifestazione, a livello mondiale, fa partecipare i Paesi, le organizzazioni internazionali, le attività produttive e darà l’occasione per un interscambio fra culture, usanze, tecnologie, innovazioni, per affrontare il grave problema dell’alimentazione e il diritto al cibo per tutti.
Lo si può immaginare come un grande mercato etnico del mondo, in cui ogni nazione può esporre nella propria “bancarella” i prodotti, le realizzazioni, le idee, gli studi, le conoscenze, le ricerche, nonché le proposte e le offerte per affrontare cambiamenti, migliorare scenari altrimenti dannosi, favorire la sostenibilità e l’etica nei rapporti sociali e ambientali.
La natura, fonte di primario sostentamento per l’uomo, in quest’epoca così sovraffollata, soffocata da inquinamento, sfruttata dall’egoismo umano, mostra evidente il segno del suo malessere e ci invita a un’urgente riflessione: ci fa capire che è arrivato il momento di fare un passo indietro nella corsa irrefrenabile nell’abuso e nel maltrattamento dei suoi doni preziosi e di scoprirla e conoscerla con occhi e cuore nuovi, soprattutto nel rispetto di ciò che ci circonda.
Pensare che esistono luoghi abitati da popolazioni che vivono in povertà, che non hanno la possibilità di nutrirsi e rischiano di morire per questo, è un fallimento umano a cui abbiamo il dovere di porre fine.
Pensare allo sfruttamento delle risorse naturali che ci fanno vedere la distruzione di incantevoli terre e la moria degli esseri viventi ci obbliga a trovare modalità dei consumi e soluzioni adeguate con stili di vita sostenibili.
Pensare al passato dell’umanità, agli errori, alle distruzioni e alle guerre dovrebbe portarci ad evitare di percorrere queste strade e a cogliere da questo insegnamento i valori portatori di benessere.
Trovare questo equilibrio è la sfida che l’uomo deve percorrere, ora, per salvaguardare la biodiversità e garantire gli ecosistemi del nostro pianeta, per guardare questo nostro mondo con un’esclamazione di meraviglia.
Pensare positivo è la spinta che porterà l’uomo a inseguire un’utopia.
