Come nella famosa canzone di Jovanotti “Io penso positivo”, in questo periodo di nuovi progetti e di rinnovata primavera non si può che essere positivi: finalmente, dopo vari scandali e rallentamenti, il primo Maggio 2015 verrà aperto al pubblico il cancello di Expo.
Per l’Italia è certo un’ottima occasione per mostrare la bellezza della cultura del nostro Paese, il quale sta riuscendo a risollevarsi dalla crisi, ma cosa significa esattamente la parola “crisi”? Il termine deriva etimologicamente dal greco “Krisis”, sostantivo dal verbo “Krino,” cioè “separo, decido”. Sostanzialmente, quindi, indica un momento che separa un modo di essere o una serie di fenomeni dall’ altro.
La crisi è un’occasione per rinnovarsi, per migliorare e cambiare le carte in tavola. E’ un impulso che ci spinge a reagire alle difficoltà per giungere a qualcosa di positivo: quindi speriamo, anche, di vederne i frutti durante l’Esposizione Universale a Milano.
E’ interessante notare come già Albert Einstein avesse idee chiare al riguardo: “Senza crisi non c’è merito”. Infatti il problema delle persone che compongono la nostra società è che attribuiscono alla crisi le proprie difficoltà, quasi violentando il loro stesso talento. Il problema di fondo, in realtà, è che serpeggia tra di noi una crisi di incompetenza e di valori. L’ inconveniente di noi uomini, ma ancor più degli Stati in cui viviamo è questa sorta di pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita: ci vogliono più fatti e meno parole. Non bisogna essere disfattisti e già sconfitti in partenza ma anzi reagire, creando nuove sfide, per fare in modo che la vita non sia una continua routine. Non ci si può permettere di crogiolarsi in una lenta agonia perché solo credendo che tutto si risolverà, allora ogni cosa andrà per il verso giusto.
E’ in questo stato di scombussolamento che emerge il meglio di ognuno e quindi la crisi non deve essere vista in modo negativo. Invece di lamentarci lavoriamo duro, aiutiamoci l’un l’altro, creiamo una “catena sociale” come diceva Leopardi perché è solo così si può dare un punto di svolta.
La vera tragedia dei nostri giorni è il dedicarci a qualcosa di vacuo e non comprendere per cosa valga la pena lottare. Finalmente, con l’evento di portata mondiale di Expo che si svolgerà a Milano, potremmo avere l’opportunità di dire che ci siamo svegliati e avere l’occasione di dire che noi lo abbiamo trovato il nostro valore da perseguire, e cioè la cooperazione. L’unico problema è metterla in atto, ma già il titolo promette bene: “Nutrire il pianeta, Energia per la vita.”
