La globalizzazione che aumenta costantemente e le innovazioni tecnologiche, hanno oramai conquistato il nostro mondo.Tale “conquista” però comporta notevoli cambiamenti all’ interno della nostra vita quotidiana. Una volta quando tutto era più semplice, la felicità era un sentimento puro,che era dipeso da mere cose o avvenimenti, ad esempio il meteo,la propria condizione fisica ecc,ora invece l’uomo è vincolato a prendere considerazione un pluralità di cose in più, le quali varcano il limite di conoscenza e facoltà di apprendimento del medesimo uomo. L’uomo dei nostri giorni sembra esser più interessato (o forse,vincolato ad esserlo dalle convenzioni sociali) all’andamento delle borse, all’indice di cambio di valuta,concetti ed eventi notevolmente più grandi di lui che, fondamentalmente,non implicano cambiamenti o quant’altro direttamente nella sua vita.L’evoluzione in campo tecnologico è un’ottima cosa , basti però che non sancisca la fine della cultura tradizionale e condanni l’umanità ad una regressione culturale, la quale sembra essere sempre più vicina,ed,una volta avvenuta, l’intera umanità si domanderà su che cosa fosse fondato quel famoso sviluppo tecnologico,o se ve ne sia stato veramente uno sviluppo o una bieca manipolazione e speculazione di massa atta dalle grandi multinazionali,che di grande hanno solo il fatturato,ai danni della popolazione mondiale lasciatasi abbindolare da tali malvagi industrie. Da ciò comincia quel processo di graduale involuzione e svilimento,che terminerà con la totale depressione,ecco infatti che ormai la popolazione mondiale non riesce più a pensare positivo
