Quando si pensa all’Italia viene subito in mente la parola crisi: crisi economica, crisi finanziaria, crisi dei valori e così via. Questa parola ci ha accompagnato durante questi ultimi anni facendoci sentire sopra le nostre spalle il peso di queste mancanze. Non si tratta di un fatto nuovo. Sono alcuni decenni che il nostro Paese attraversa un periodo difficile per l’economia, principalmente a causa del debito pubblico accumulato a partire dagli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. E, tuttavia, attualmente la situazione sembra essersi aggravata. Precarietà, licenziamenti, cassa integrazione, disoccupazione, famiglie in difficoltà costituiscono ormai esperienza quotidiana per milioni di italiani. I centri storici si svuotano, i negozi chiudono: le nostre città assomigliano sempre meno ad accoglienti nuclei di vita sociale, economica e culturale di un’intera comunità. La crisi sta mettendo in ginocchio l’Italia che deve cercare di dimostrare con le proprie forze l ‘importanza delle proprie risorse e deve fare in modo di rivalutare se stessa in tutti campi sia a livello nazionale sia europeo. Pensare positivo? Ritengo proprio di si! Secondo me, la cosa più importante che possa far nascere un bagliore nelle tenebre della crisi è proprio avere la certezze che l’Italia possa farcela. Qualsiasi cosa, se pur improbabile, per essere realizzata ha bisogno di un sostegno, e questo sostegno è proprio il fatto di pensare che si possa compiere anche se potrebbe comportare molta fatica. L’Italia ha l’opportunità di iniziare a rialzarsi a partire dall’inizio del mese di maggio con l’apertura dell’Expo in cui può dimostrare la sua bellezza che, nella visione mondiale, è come coperta da una coltre di polvere pronta per essere tolta e scoprire le meraviglie di un paese che da circa trent’anni non ha avuto la possibilità di farlo.
Alice Botta