Proprio nelle ultime ore si è diffuso su Twitter e su ogni media la manifestazione, rappresentata dall’hashtag “#NoEXPO”, contro l’Esposizione Universale che domani verrà inaugurata a Milano. La domanda che molti, me compresa, si saranno posti è: perché #NoEXPO? Perché proprio alcuni italiani si presentano contrari all’evento più atteso da 5 anni? Non è forse nei loro interessi la ripresa economica, morale e culturale dell’Italia?
Manifestando in modo poco pacifico, imbrattando Milano e le sue vetrine e opponendosi ad una simile grande occasione non fanno altro che creare confusione. Se, infatti, alcuni credono che l’Expo sia stata uno spreco di fondi da parte del nostro Paese, dall’altra parte essa ha dato lavoro a migliaia di persone altrimenti disoccupate. Comunque la si pensi a riguardo, ormai i padiglioni sono pronti e l’evento è alle porte: non ha più senso protestare.
Questa è la dimostrazione di come gli Italiani preferiscano non pensare positivo di fronte a simili occasioni che, seppure dannose a lungo andare, porterebbero sicuramente stima e ricchezza al Paese. Quante volte la gente si è lamentata della poca considerazione data all’Italia? Sarebbe un comportamento incoerente da parte di chi vuole vedere il Paese rinascere.
Anche considerando come vere le possibili infiltrazioni mafiose all’interno del Comitato Organizzativo, è molto più dannoso manifestare e imbrattare gli edifici della città proprio alla vigilia del grande evento: non sono gli atti vandalici a dimostrare la propria contrapposizione e a fare la differenza.
Se invece tutti noi fossimo più positivi e speranzosi nel domani e se ci circondassimo, in Parlamento e nei dintorni, di gente della quale ci fidiamo e non di persone che in seguito verranno prese di mira proprio da chi le ha prima sostenute, forse si riuscirebbe a creare un sistema in cui il pessimismo prenderebbe meno piede che nell’odierna “società degli inganni”.

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