Perché questa diversità? Perché c’è chi non riesce a mangiare una volta al giorno e chi potrebbe organizzare banchetti ogni volta che preferisce? Probabilmente le persone più benestanti si sono guadagnate i propri soldi e le proprie comodità. Molte persone in difficoltà magari sono nate nel posto sbagliato, in una famiglia che non può permettersi ciò che vuole. Ma un dollaro potrebbe fare la differenza? E a chi potrebbe? Probabilmente donerei un dollaro a chi è in maggiore difficoltà pur sapendo che non lo aiuterei a trovare un lavoro stabile o una casa. Pur sapendo però anche che un ricco getterebbe il dollaro da me donato nella sua montagna di denaro e ricchezze come se fosse uno dei tanti. Donerei un dollaro alle persone più povere perché si possano permettere almeno un pasto o perché siano felici anche di poco, di un piccolo aiuto che chi sta bene neanche lo noterebbe. Forse non lo noterebbe una persona per così dire “normale”. La diversità sulla ricchezza è sempre esistita. C’è sempre stato qualcuno da sottomettere e qualcuno che sottomette. C’è sempre stato chi decideva e chi obbediva. C’è sempre stato un potere, un capo. C’è sempre e probabilmente sempre ci sarà. Ma magari chi una volta era sottomesso e povero diventerà la persona che deciderà e che magari si renderà conto di trattare bene i loro collaboratori perché lui per primo è stato protagonista di una storia di povertà.
Mia Pesaresi
