Di recente l’Oxfam, confederazione con l’obiettivo di vincere la povertà e l’ingiustizia, ha riportato dati allarmanti riguardo alla marcata disomogeneità nella distribuzione delle ricchezze nel mondo. Risulta infatti che il patrimonio di 62 persone multimiliardarie (di cui 9 donne), sia pari a quello della metà meno abbiente della popolazione mondiale. Il problema delle differenze sociali non è relegato ai governi o alle varie associazioni e organizzazioni, ma coinvolge sempre maggiormente la popolazione comune, che legittimamente si chiede se sia più opportuno dare uno sporadico aiuto economico ai poveri, oppure finanziare i ricchi mettendo nelle loro mani il futuro della società. Secondo me, in questo caso, sarebbe più corretto suddividere le persone non semplicemente in “poveri” e “ricchi”, distinzione che si basa esclusivamente sul piano economico, ma piuttosto in coloro che si battono per appianare le differenze sociali, e coloro che invece riducono l’esistenza a una continua brama di diventare ogni giorno più ricchi, a prescindere dalla posizione sociale di partenza. Quindi, io, se avessi un dollaro a disposizione, non lo darei né a un povero né a un ricco; lo darei invece a quelle persone che promuovono il progresso della società affinché questo e altri problemi che affliggono la società odierna vengano risolti.
