È arduo dare una risposta a questa domanda, senza sbilanciarsi sul piano morale e politico.
Naturalmente, risulta moralmente più corretto destinare il dollaro a chi dispone di poche risorse economiche, avendo tuttavia la certezza che questo gesto avrà una minima ripercussione sulla vita di quest’ultima.
Sicuramente se ad effettuare questo gesto di altruismo fosse un numero consistente di persone, il risultato sarebbe differente; tuttavia, di questo privilegio ne gioirebbero comunque pochi individui, rispetto a tutti coloro che ne necessitano.
Devolvendo, invece, il dollaro a chi possiede ingenti quantità di denaro, si otterrebbe un effetto simile a quello precedentemente citato o, per meglio dire, i loro patrimoni sono così consistenti che non risentirebbero la differenza tra la mancanza o la presenza di un dollaro.
Ritengo sia giusto considerare che chi si arricchisce, lo fa grazie ad imprese, compagnie o azioni che fruttano poi denaro, ma il denaro che ricavano è quello che noi spendiamo per ricevere determinati servizi, per migliorare la qualità della nostra vita o per procurarci del sostentamento.
Questo per dire che ogni giorno noi “doniamo” dollari (nel nostro caso euro) a chi ci fornisce questi servizi, che possono essere più o meno necessari, che vanno a soddisfare le nostre esigenze.
Pertanto se si vuole ottenere un risultato soddisfacente è necessario un intervento collettivo orientato molto concretamente.
Tuttavia, se consideriamo il dollaro in maniera più astratta, potremmo leggere la domanda come: “A chi dareste il vostro appoggio?” In questo caso, a mio avviso, bisogna favorire entrambe le parti; da un lato, bisogna permettere a tutte le persone economicamente sfortunate di avere un aiuto, che può essere sia di tipo finanziario che sociale, e quindi permettergli di guardare al futuro con occhi di speranza; dall’altro, bisognerebbe favorire le imprese e permettere la creazione di posti di lavoro stabili, che consentirebbero l’assunzione di nuovo personale, e fare in modo di ridurre il grande divario economico che ultimamente fa molto discutere.
Desidero quindi esprimere il mio desiderio di un intervento comune che abbia come obbiettivo quello di trovare un compromesso tra ricchezza sfrenata e povertà assoluta.
