In questo periodo, al sentire la parola “terrorismo” viene in mente la strage di Parigi del 13 Novembre 2015; ma il terrorismo è molto di più: è una lotta violenta senza un obiettivo preciso; forse il potere, forse i soldi, forse la politica, ma non la religione. La religione è l’unico elemento che non ha a che fare con la violenza, la morte, il dolore: quella dei terroristi è solo una scusa.
Quanto ho paura del terrorismo? In realtà né tanta né poca. Se i terroristi non vengono “alimentati” o incentivati da nessuno, rimarranno per sempre un gruppo di gente limitato che non può niente contro il resto dell’umanità. In caso contrario, le conseguenze potranno essere varie, ma non penso che ora qualcuno abbia la voglia di immaginarle. Il solo fatto di pensare a conseguenze negative è sbagliato; per avere un buon punto di partenza è necessario riuscire a pensare ad un buon risultato finale, cioè essere ottimisti. Lo so, essere ottimisti è difficile al giorno d’oggi, ma non impossibile.
A favore di ciò che ho detto, concludo così: so che un giorno la parola “terrorismo” verrà eliminata dai vocabolari, che la gente non ne saprà più il significato, che nel mondo regnerà la pace tra gli uomini e se ci dovesse essere qualche atto di violenza verrà spento sul nascere. Come dice un detto, la speranza è l’ultima a morire, ma attenti, è anche la prima ad illudere…ma tralasciamo la seconda parte, siamo ottimisti!

Bello il tuo articolo, scritto bene e in modo scorrevole. Anche se effettivamente gli ultimi accadimenti di Parigi e diverse situazioni verificatesi ancora in queste ultime settimane, non possono lasciarci indifferenti, ma dobbiamo cercare di sconfiggere il terrorismo insieme con l’ottimismo e la condivisione.