I politici e l’attuale claSSE DIRIGENTE si preoccupano di affrontare lo scoglio delle primarie, considerate strumento democratico…poi arrivati al potere cosa accade? che su importanti riforme si glissa o si elude la discussione alla Camera approvando come nel caso della legge 107 decreti legge che di democratico non hanno piu’ nulla.
la scuola è fondante, si trasmettono competenze ma i piu bravi trovano lavoro all’estero.
il reclutamento dei politici per scelta e dei docenti come insegnanti potenziati…. è opposto: nel secondo caso è il dirigente a sceglierti- all’i nuovi prof sono stati utilizzati per coprire le assenze, in alcuni casi hanno un orario flessibile (c’è qualcuno che protesta perché costretto ad essere “reperibile” ogni giorno ad ogni ora) e talvolta sono abilitati per una materia che nella scuola in cui prestano servizio non esiste nemmeno.
i politici potenziati sono il frutto di accordi interni.di partito.
Per esempio, nel mio liceo è arrivato un insegnante di Diritto, disciplina che, anche se sarebbe auspicabile si insegnasse in tutti i licei senza distinzione, non è prevista dal piano di studi dello scientifico. In un istituto tecnico della mia città è stato assunto un docente di Filosofia, materia assente dal curriculum degli studenti. Potrei fare molti altri esempi ma non ho intenzione di scrivere un post tecnico. Mi piace, però, esprimere il mio parere su questa iniziativa dell’attuale governo
opposto: nel secondo caso è il dirigente a sceglierti-I docenti “potenziati” – come vengono amichevolmente chiamati da noi prof “storici” – sono in realtà alquanto frustrati: non hanno una cattedra, non possono creare legami con le classi perché, se devono fare supplenze orarie, sono di passaggio; presentano progetti, armati della più buona volontà, con poche speranze di vederli realizzati dato che, a pochi mesi dalla fine delle lezioni, è difficile pianificare qualcosa di serio e durevole. Pochi hanno qualche chance di rimanere nella scuola cui sono stati provvisoriamente destinati: la maggior parte dovrà partecipare alla mobilità su base interprovinciale, rischiando di allontanarsi dalla propria città, costretti al pendolarismo per i prossimi tre anni.non hanno lezioni da preparare né compiti da correggere. Se la mattinata rischia di essere lunga e vuota, il loro pomeriggio può essere libero da impegni professionali e denso di attività extra precluse a noi docenti titolari per mancanza di tempo. Consideriamo, poi, che senza una cattedra, non hanno obblighi di presenziare a scrutini e consigli di classe.

Insomma, come ogni medaglia anche questa ha il suo rovescio

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