Nel nostro Paese la politica ha un ruolo molto importante nelle conversazioni, ma viene considerato solo il suo lato negativo. Nessuno si sofferma mai a pensare quanto sia importante il diritto di voto, ottenuto in seguito a lotte estenuanti, e a quanto la democrazia non sia scontata. Infatti, sempre meno cittadini si recano ad esprimere il loro parere durante le votazioni giustificandosi con il fatto che nessun candidato li soddisfa. In questo modo vengono elette persone che non convincono pienamente il popolo e questo fatto crea uno scontento generale. Le cosiddette primarie costituiscono un grande esempio di democrazia, ma gli italiani non sfruttano pienamente questo vantaggio offerto dai partiti. La popolazione, infatti, può scegliere quale dei candidati di un certo partito deve rappresentarlo alle elezioni generali che seguiranno, ma in Italia continuano ad essere poche le persone che si recano a votare. In America, invece, le primarie sono estremamente importanti e vi partecipano milioni di americani. D’altronde permettono al popolo di scegliere i candidati già dal principio e questa sembra una cosa totalmente positiva. Purtroppo però c’è un lato negativo: i votanti spesso non sono persone che si intendono di politica o che comunque danno un giudizio obiettivo, per cui rischiano di votare un candidato in base alla simpatia e quest’ultimo potrebbe rivelarsi un incompetente. Se sono i leader del partito a scegliere il candidato che li rappresenterà, invece, ci sono più possibilità che egli sarà una persona affidabile e qualificata. Questo, però, va a discapito della democrazia. Essendo una grandissima sostenitrice di questa forma di governo, io quoto le primarie e le ritengo un valido modo per scegliere un candidato che piace alla gente. In questo modo, se mai dovesse rivelarsi poco affidabile, non si rischierà di dare la colpa a terzi.

Gentile soficanig98,
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