È sotto gli occhi di tutti, il mondo sta cambiando, e non sta cambiando per colpa di una formica, di un virus, di un batterio o di un’invasione aliena, bensì sta cambiando per coilpa dell’essere umano. Le emissione di gas e di anidride carbonica nell’atmosfera sono solo alcuni degli interventi che negli ultimi due secoli l’uomo ha operato acontro il pianeta. Gli effetti sono -ora più che mai- sotto gli occhi di tutti, si rischia -ed è già in corso- la scomparsa delle semi-stagioni (primavera ed autunno), in estate il clima non è lo stesso di cinquant’anni fa, e in un secolo la temperatura media globale -si stima, è aumentata di 0.6 gradi, ed è destinata a crescere inesorabilmente. Durante quest’estate in particolare in Italia si sono intensificati i fenomeni temporaleschi e in una località (sempre del nostro Paese) a luglio è piovuto 28 giorni su 31. Questo cambiamento climatico causa sconvolgimenti nella catena alimentare, dal momento che alcune specie vegetali si stanno rarefacendo. Se si rarefanno le risorse vegetali, si rarefanno gli erbivori, e di conseguenza i carnivori che cacciano questi erbivori, e di conseguenza più o meno diretta, anche l’essere umano ha meno cibo. Non riusciamo a salvare il nostro pianeta dal momento che non si sono trovate ancora soluzioni efficaci per oviare al problema delle emissioni, dell’inquinamento, dei combustibili fossili, che sono le grandi sfide del giorno di oggi, e se in parte si sono trovate, queste sono sfruttate in minor parte oppure -ipotesi terribile- tenute nascoste dai nostri governi per coprire gli interessi di quella particolare multinazionale che si occupa dell’estrazione petrolifera piuttosto che di vendita di carbone ecc. Dunque dovremmo forse mettere da parte i nostri interessi, per una volta nella storia, e salvaguardare gli interessi del pianeta, che ci sta lanciando un monito con questi cambiamenti climatici che per adesso sono solo limitati, ma un giorno potrebbero aggravarsi. La terra non è un giocattolo né un oggetto da sfruttare e spremere a nostro piacere e godimento.

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