“Oggi piove, penso sia il caso di portare l’ombrello”. Però pioveva anche ieri, il giorno prima e il giorno prima ancora. Si in effetti piove da qualche settimana e il meteo prevede pioggia per tutto il mese. Questo vuol dire che dovrò andare in giro con l’ombrello e le scarpe da ginnastica sempre bagnate. Poi tutta quell’acqua per le strade, non ne posso più. -Ormai piove da un mese e la situazione qui è tragica. Le macchine sono ferme in mezzo all’acqua, ci sono tronchi che galleggiano in un silenzio assordante. Ogni tanto si sentono grida di disperazione; troppo distanti per essere rintracciate. La montagna continua a perdere parte di sé: continue frane brevi ma intense. Le ore passano lente come quell’acqua che non ha intenzione di fermarsi. Il sole stenta a vedersi in quelle nuvole grigie come la cenere. Un leggero vento soffia sulla città, spazzando via le poche foglie rimaste su quegli alberi piegati dalla forza dell’acqua. Tutto tace, niente vive- Genova 2014.
L’uomo non è onnipotente ma può fare la differenza. Tragedie evitabili accadono nel Mondo ancora oggi tra disperazione e vittime nel chiaro segno di ciò che la mano del’uomo può fare e deve fare nel salvare più vite possibili. Esistono metodi costosi ma efficaci per proteggere una città dalla violenza della natura e se questo comporta evitare una tragedia e ciò da cui dobbiamo partire per ricominciare senza ricadere negli stessi errori. Possiamo difendere la Terra, ma questa volta non ci basterà aprire l’ombrello.
