Cos’è un libro? Per rispondere a questa domanda, bisogna tornare alle sue origini o meglio a quelle della scrittura. La scrittura, separata dalla matematica, viene utilizzata per la prima volta nella stele di Hammurabi, una raccolta di leggi scritte, incise nella pietra. Le leggi scritte diventarono una necessità per uniformare un popolo, ancora oggi necessitiamo di un libro per contenere tutte queste leggi. Un libro nasce per contenere informazioni che l’uomo non può ricordare a memoria o che potrebbero cambiare passando di voce in voce; è strumento fondamentale per lo studio dei giorni d’oggi, oggetto d’insegnamento di ogni lavoro nella società. Senza i libri non potrebbero esserci gli stati, data la mancanza di una raccolta scritta di leggi; la medicina sarebbe a livelli minimi e anche la tecnologia non funzionerebbe. I libri dunque non servono solo per svago: nel 1953, Ray Bradbury scrisse un celebre racconto sull’importanza di questo aspetto, FAHRENHEIT 451, opera che sarebbe da salvare proprio come monito a non sottovalutare il potere del libro. Ma limitarsi a salvarne uno solo fermerebbe il progresso e le informazioni sarebbero tutte da recuperare; per questo i libri sono necessari all’essere umano, perché sono lo strumento del sapere e sorgente di svago.
