È giusta la frase secondo cui “era meglio quando era peggio”,che si riferisce più che altro alla cultura di oggi,in cui tutto si prende alla leggera proprio perché non abbiamo il senso materiale delle cose,in quanto viviamo in un mondo in cui di tutto si può avere la versione digitale,senza perciò avere quella materiale che può creare solo impiccio. Ma pensando agli anni ’60,’70 e ’80,pensando a quei ragazzi che aspettavano il giorno della paghetta solo per comprare il cd appena uscito del loro cantante preferito,quei ragazzi con le camere tappezzate di poster e foto delle star che ammiravano,c’è chi ha vissuto quegli anni e prova nostalgia, e c’è chi invece come me ne ha sentito solo parlare e prova una certa invidia.
Oggi viviamo tutto attraverso il computer e il cellulare,e dopo ci si chiede perché i ragazzi siano così attaccati al digitale!
I giovani vivono di internet,le cose che amiamo sempre e comunque coinvolgono il digitale:chi ama la musica ha bisogno di un cellulare o un di un Mp3,a chi invece piace il cinema il modo più semplice e soprattutto gratuito è lo streaming. Inoltre se hai bisogno di informazioni qual è il metodo più semplice se non internet?Ed una conseguenza è che ormai i libri sono retrocessi al secondo posto,proprio dietro il computer.
Vivere qualcosa senza poterla toccare ti impedisce di viverla a pieno e soprattutto di capire il suo valore,per esempio la canzone che scarichi da internet sicuramente è sentita meno rispetto all’album che compri al negozio.
Della nostra adolescenza rimarranno solamente i ricordi,che indubbiamente sono preziosi,ma che non sono abbastanza poichè tutti noi abbiamo bisogno di un oggetto speciale che ci faccia ricordare meglio e che ci faccia sentire più vicini a quel periodo.
