Aggregati di metallo e fili elettrici che racchiudono un’intelligenza artificiale che sembra voler prendere il posto di quella umana.
I robot, le macchine che possono vincere una partita a Go o a scacchi prevedendo le mosse dell’avversario che è fatto di carne, che possono svolgere diverse mansioni, che accudiscono gli anziani, che effettuano ricerche, che stanno arrivando a sostituire gli stessi uomini.
La tecnologia ha fatto passi da gigante: i suoi progressi hanno portato alla costruzione di androidi che potrebbero tutto, tutto eccetto vivere.
Prendono il nostro posto, ci rimpiazzano nelle attività che preferiremmo non fare, e così la nostra macchina perfetta rischia di andare in stand-by.
La conseguenza qual è?
Tantissimi mestieri manuali si estingueranno e vedere un artigiano all’opera sarà cosa sempre più rara. Sarti, fabbri, falegnami… magari un domani si potranno contare sulle dita di una mano.
Non solo niente più arte manuale, ma niente più intelligenza umana, quella capace di governare il complesso sistema del nostro corpo.
Se la popolazione di robot aumentasse, la razza umana entrerebbe nella sua fase di declino, la più buia di tutte.

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