I recenti progressi tecnologici stanno permettendo un enorme sviluppo della società nel suo complesso, in positivo come in negativo. Più in particolare, nel mondo del lavoro, le innovazioni informatiche stanno creando e, parallelamente, rendendo obsoleti alcuni mestieri. Molti lavori sono già andati perduti e, sicuramente, molti altri verranno presto robotizzati.
Questo fenomeno non è certo lontano dal nostro periodo storico, infatti già molte fabbriche si sono attrezzate con efficientissimi macchinari che permettono di minimizzare i costi di produzione e massimizzare il profitto. Questi potenti robot sono in grado di compiere meglio, e con meno “richieste”, ciò che precedentemente svolgeva un operaio. Facendo così si sta però perdendo molti posti di lavoro, aumentando così la disoccupazione nella fascia povera della popolazione. Sicuramente la classe operaia andrà progressivamente assottigliandosi nel corso del tempo. Sarà un grosso problema creare nuovi posti di lavoro per un’intera classe lavorativa. Questo sarà sicuramente una sfida della nostra generazione.
Un altro settore che verrà colpito è quello dei trasporti e delle consegne. Lavori come il postino o il corriere verranno presto sostituiti da macchine automatizzate in grado di compiere lo stesso compito. Decisivo in questo settore sarà lo sviluppo di veicoli senza pilota affidabili. Amazon ha già sviluppato e sperimentato la consegna tramite droni o automi su ruote.
Anche il settore della ristorazione sta subendo forti cambiamenti, stanno infatti diventando molto di moda i ristoranti in cui si ordina direttamente da un tablet senza l’aiuto di un cameriere. Inoltre l’intero settore edile verrà radicalmente cambiato dall’avvento delle stampanti 3D, in grado di creare oggetti di svariate forme con materiali innovativi.
In particolare che tutti i lavori ripetitivi verranno, in futuro, svolti dai robot. Infatti questi, nati a Detroit nella fabbrica di Henry Ford, sono spesso lavori definiti “alienanti”, cioè che danneggiano la personalità umana. Questi sono dunque odiati dagli uomini e “amati” dai robot, in quanto questi sono il tipo di lavoro in cui una macchina si adatta in maniera migliore.
Inoltre l’avvento dei computer quantistici sembra, secondo gli esperti, dover rivoluzionare il settore informatico. Infatti questi, usando tre stati invece di due, dovrebbero essere più efficienti nella logica, scienza fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Per ora, questi colossali computers sono raffreddati a una temperatura vicina allo zero assoluto, il che rende impossibile la loro miniaturizzazione. Dobbiamo però ricordare che anche fino a trent’anni fa i computers occupavano stanze intere. Questi potentissimi strumenti, grazie alle loro caratteristiche, sono più adatti all’elaborazione dell’intelligenza artificiale. Questa sarebbe la svolta che permetterebbe di robotizzare anche i lavori che ora consideriamo strettamente umani, quali l’insegnamento e, forse un giorno, lo stesso governo politico. I primi supercomputers quantistici sono già disponibili, se siete disposti a pagare qualche diecina di milioni di dollari.
Sono del parere che, se non posto un freno a questo progresso spropositato, in un lungo arco di tempo, tutti i lavori saranno svolti da macchine, lasciando a noi nient’altro che una degradante sedentarietà. Una volta creata l’intelligenza artificiale, persino settori informatici e politici potrebbero essere svolti da macchine. Questa è sicuramente una prospettiva estrema che la nostra generazione non rischierà di veder realizzata. Tuttavia è necessario tenere a mente che le potenzialità del progresso tecnologico ed informatico sono praticamente illimitate. Questa visione mi spaventa molto e sono perciò convinto che sia necessario porre un freno alla robotizzazione. Il lavoro ci plasma e da un senso alla società, dobbiamo dunque proteggerlo come un valore fondamentale.
