Recentemente un programma sviluppato da Google ha vinto la sfida contro il maestro sud coreano campione di Go, antichissimo gioco molto diffuso in Corea, Giappone e Cina da circa 5000 anni. Il nome dell’intelligenza artificiale è AlphaGo, che è capace di pensieri intuitivi, ed è riuscita a battere il campione mondiale ben 4 volte, concedendo al 33enne solo 1 vittoria. Questo successo rappresenta un’enorme traguardo per i programmatori, i quali hanno dovuto affrontare non poche difficoltà a causa della complessità del gioco e di una infinità di soluzioni possibili.
Quanto appena descritto fa sicuramente riflettere sugli sviluppi nel campo dell’informatica che sono avvenuti nell’arco di circa 30 anni e fanno ben sperare per il futuro, o meglio lasciano aperta la possibilità che tra alcune decine di anni alcuni lavori così come li conosciamo oggi scompariranno, in quanto la macchina subentrerà al posto dell’uomo. Non so dire che ciò avverrà oppure no, ma penso che le intelligenze artificiali di oggi siano sia molto lontane dal poter svolgere mansioni complesse come quelle svolte dall’uomo e, anche nel qual caso riescano in questo assai complicato compito non penso che riusciranno mai a sostituire l’essere umano, nonostante la possibilità di errore che si deve attribuire a quest’ultimo. Detto ciò non vorrei proprio vivere in un mondo popolato per una buona parte da macchine, nonostante tutti i confort che potrebbero derivare da questa situazione.

Ciao,
eh si hai proprio ragione. Anch’io non vorrei in futuro vivere in un mondo meccanico e per andare ancora pi