L’uomo contemporaneo sembra avere un bisogno di collegamento globale illimitato ed internet si è creato un mondo virtuale che permette ai suoi utenti di soddisfare questa fame. Qui, in questo stato virtuale, già denominato il SETTIMO CONTINENTE, la realtà materiale non esiste affatto. Un mondo in cui esistono realtà lontane e diverse dalle realtà concrete ed abituali. Una realtà che è virtuale ma è anche uno spazio in cui l’osservatore non percepisce più la sua virtualità. in Giappone è stata realizzata la prima pop star virtuale, si chiama Kyoko Date e non esiste, è un agglomerato di pixel, eppure riceve mail dai suoi fans e da alcuni di loro vere e proprie dichiarazioni d’amore. Ma il mondo virtuale corre velocemente e confeziona abiti su misura, nel giro di pochi anni sarà possibile sperimentare interventi chirurgici su cavie virtuali, architetti e designer potranno visitare le loro creazioni, provarle, modificarle prima di aver posato la prima pietra e subito dopo aver avuto un’idea. Se si guarda alla storia si scopre che le più grandi conquiste tecniche umane sono andate di pari passo con l’evoluzione dell’essere umano stesso, un po’ come se il balzo possa avvenire solo dopo che l’umanità è pronta a saltare. Insomma se siamo stati immersi nel mondo virtuale è perchè il nostro pensiero è pronto a concepirlo.Mi inoltro più in la, pensando che forse la tecnologia è solo una stampella a cui l’uomo si appoggia per provare nuove realtà, acquisite le dinamiche e scoperte le proprie capacità, l’uomo potrà abbandonarla o modificarla avendo scoperto di poterne fare a meno e di avere in se stesso ogni capacità per compiere quelle azioni che prima delegava alla tecnologia. Dopo tutto gli uomini del’antichità e molti animali pare utilizzassero ed utilizzino sistemi di comunicazione che oggi noi abbiamo rimosso o dimenticato. Che sia questa tecnologia solo il mezzo per riappropriarci di facoltà che abbiamo rimosso?

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