Un circuito integrato, detto anche CHIP, è un dispositivo elettronico nel quale, gli elementi attivi e gli elementi passivi, sono contenuti all’interno di una singola piastrina di materiale semiconduttore.
Le applicazioni dei semiconduttori sono innumerevoli e non si fermano all’informatica, sono infatti utilizzati in qualsiasi settore dell’elettronica di consumo. Gli elettrodomestici smart come lavatrici, frigoriferi e robot aspirapolvere hanno bisogno di chip per funzionare, ormai utilizzati anche per la realizzazione delle auto, dai sistemi di entertainment a quelli per la guida assistita.
Proprio a causa dell’elevata richiesta mondiale oggi è presente una carenza globale di semiconduttori.
A provocare la crisi sono state le restrizioni per la pandemia da Covid-19, con le grandi fabbriche chiuse che hanno dovuto interrompere o rallentare la produzione. Ma dietro la crisi dei semiconduttori ci sono anche questioni geopolitiche, che vedono al centro di tutta questa situazione Stati Uniti e Cina. Gli Stati Uniti una volta erano leader di questo mercato, ma negli ultimi decenni hanno lasciato il primato alle aziende asiatiche, diventate oggi leader globali. Ormai, infatti, quando si parla di semiconduttori, si fa riferimento soprattutto a due aziende, la Tsmc di Taiwan e la coreana Samsung, che insieme detengono il 70% del mercato della produzione di semiconduttori.
Perciò, attualmente gli sforzi dell’amministrazione di Joe Biden si stanno concentrando sulla riconquista di un primato nella produzione di chip e nelle forniture. L’obiettivo è quello di indebolire fortemente, se non addirittura provare ad annientare del tutto, il mondo dell’avanguardia tecnologica cinese per poi, ovviamente, poterne prendere il controllo.
Bell’articolo!!!
Articolo molto interessante.