La storia è piena di guerre, fin dai primissimi anni, volte alla conquista dei territori e dell’espansione da parte di Imperi o Stati. Dopo la     Seconda Guerra Mondiale, l’idea di un ulteriore conflitto sembrava lontana, molto lontana, quasi impossibile. Eppure, proprio in queste settimane ha avuto inizio un conflitto spaventoso, nel mezzo del quale c’è una superpotenza mondiale: la Russia. Il conflitto in realtà ha origine con l’annessione della Crimea alla Russia di Putin nel 2014, ma nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022 la Russia ha ufficialmente invaso l’Ucraina.

In prima linea vediamo quindi schierate la Russia e l’Ucraina, ma questa guerra armata coinvolge politicamente, socialmente ed economicamente buona parte degli Stati mondiali.

Come precedentemente espresso, uno dei campi maggiormente colpito è quello economico: a seguito di questo conflitto si sono creati diversi disagi in tutto il Mondo, ma specialmente in Europa, la Russia è infatti una delle maggiori Nazioni esportatrici di gas, ha il controllo dei maggiori gasdotti che alimentano e danno luce ad un’Europa intera. Il fabbisogno italiano, ad esempio, dipende per circa il 40% dalla Russia in termini di gas.

A causa di questo attacco si è creato un effetto domino che si è riversato sui prezzi della benzina e del gasolio, che stanno raggiungendo cifre mai viste in quasi 20 anni.

Un altro assai grave problema è il gran numero di civili costretti a lasciare la propria Patria, che dovrebbe essere la loro casa, in cerca di un posto sicuro in cui fuggire, in cerca di protezione e riparo, senza nessuna certezza a cui aggrapparsi. Sono in pochi a riuscire in quest’impresa, molti purtroppo perdono la loro vita combattendo o provando a mettersi in salvo. 

L’Europa si sta mettendo in azione per far arrivare al confine ucraino gli aiuti umanitari che vengono raccolti in molti Paesi.

Durante una pandemia mondiale si stanno avvicinando alle porte dell’Europa almeno 4 milioni di persone, ma la vera domanda è: siamo pronti ad accoglierli?

Molte Nazioni si stanno preparando per poter accogliere al meglio i profughi ucraini, che scappano dai bombardamenti e dai massacri, e cercare di fargli ritrovare una parvenza di normalità.

Questi poveri esseri umani si sentono, però, strappati dalla loro vita, dalle loro abitudini e soprattutto dai propri familiari rimasti in Ucraina a combattere per la propria libertà.

Tutto quello che sta accadendo nel Mondo deve spingerci a riflettere sui nostri comportamenti quotidiani e deve portarci a capire che siamo tutti esseri umani con gli stessi diritti, che non devono essere negati né per la religione né per il colore della pelle né per la nazionalità.

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