Il giornalismo ad oggi è uno strumento fondamentale per la comunicazione. Esso ci aiuta a rimanere aggiornati sulle notizie di attualità e ci aiuta a capire meglio le problematiche quotidiane. La comunicazione è considerata il quarto potere, perché ha la capacità di influenzare il giudizio dei lettori, ovvero dei cittadini.

Il giornalismo di guerra è quello che riguarda i conflitti tra paesi e ha lo scopo di informare sui fatti che accadono sul campo di battaglia. Grazie a questo potente strumento di comunicazione, possiamo rimanere costantemente aggiornati su quello che sta accadendo ora nel conflitto tra Ucraina e Russia.

Il 24 febbraio 2022, il presidente russo Vladimir Putin dichiara guerra all’Ucraina e attacca in piena notte la capitale Kiev, con dei bombardamenti. 

Nei giorni successivi gli attacchi aumentano. L’obiettivo è quello di distruggere la capitale e moltissime altre città insieme a edifici, ospedali, aeroporti, stazioni e magazzini di medicinali e di generi alimentari. 

Fin da subito molti cittadini ucraini iniziano a mettersi in salvo fuggendo verso le città europee, altri invece decidono di rimanere sul proprio territorio a combattere, abbandonando casa e famiglia. 

Le trattative per la pace, iniziate da alcuni giorni, non sembrano essere produttive poiché è quasi impossibile trovare un accordo che entrambe le parti accettino. 

In Russia Putin ha attivato una censura totale su quanto riguarda la guerra in Ucraina. Inoltre social network come Facebook, Twitter e Tiktok sono stati costretti ad autolimitarsi; Netflix ha fatto una scelta simile per dimostrare il proprio appoggio all’Ucraina.

I giornalisti russi rischiano dai 10 ai 15 anni di prigione per la diffusione di notizie non approvate. Ma cosa succede quando i giornali vengono messi a tacere?

I cittadini, tenuti all’oscuro dei fatti reali, rischiano di non riuscire più a comprendere la realtà.

La libertà di pensiero è molto importante.

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