In questo brutto periodo siamo costretti a far un uso elevato di Google, Youtube ed altre importanti piattaforme digitali, per compiere azioni del quotidiano che prima si svolgevano nella vita reale e che sono diventate essenziali per vivere. Spesso capita che ci siano dei disguidi a livelli tecnico che generano portano un caos generale tra gli utenti che fanno uso del format. Per esempio questo è accaduto lunedì 14 dicembre per circa 45 minuti quando la piattaforma di Google si è inceppata, come d’altronde Spotify e Youtube non facendo usufruire agli utenti per alcune ore dei servizi che possono dare. Questo avvenimento ha fatto emergere la fragilità del sistema per cui ne è nato un grande dibattito in merito al monopoli dei big delle piattaforme digitali che lasciano poco spazio alle aziende più piccole per venire alla luce. Forse i colossi del web, i più “forti” sul mercato dovrebbero saper riconoscere che qualche volta hanno delle debolezze e delle fragilità e gli utenti dovrebbero rendersi conto che i dati personali e le informazioni non sono proprio così al sicuro e inviolabili.
