Le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria hanno coinvolto tutti, anche la cultura. Sbarrate le porte, il mondo culturale si è aperto a modalità alternative di fruizione, sfruttando le possibilità offerte dagli strumenti digitali: un tour a 360 gradi nella Cappella Sistina, con la possibilità di soffermarsi su ogni dettaglio degli straordinari affreschi, concerti in live streaming, repliche di musical storici online, come ad esempio “Jesus Christ Superstar”, e tanti altri musei aperti al pubblico grazie alle nuove tecnologie.
In questo periodo anche per il settore culturale si sta assistendo ad una crisi economica ingente ma contemporaneamente anche ad un incremento di siti online dedicati proprio alla cultura. Infatti il processo di digitalizzazione del patrimonio culturale ha subito una rapida accelerazione, testimoniato dal fatto che molti musei hanno effettuato la catalogazione digitale dei beni e delle collezioni possedute. Eppure purtroppo l’utilizzo di tecnologie interattive in grado di arricchire l’esperienza e il coinvolgimento del pubblico (come ad esempio la realtà aumentata) risulta ancora limitato: per affrontare al meglio questo periodo di misure restrittive infatti il mondo della cultura sta richiedendo finanziamenti, al fine di garantire percorsi virtuali il più simile possibile a quelli reali. La cultura certamente deve andare avanti, ma questa emergenza ci sta facendo riscoprire l’importanza del legame del mondo della cultura con la sua comunità. I musei, i concerti, gli spettacoli ritrovano nella relazione con il pubblico la propria ragione di esistenza. Oggi le tecnologie digitali sono essenziali per preservare questa inestimabile connessione. In futuro, serviranno ad arricchire l’esperienza di visita del museo attraverso forme di personalizzazione e interazione. La missione non cambia: valorizzare il passato per comprendere il presente e progettare il futuro.