Uno dei più grandi problemi che affligge la nostra società è l’inquinamento, causato dall’industrializzazione, come il disboscamento o gli allevamenti e colture intensive, che utilizza risorse primarie non rinnovabili che danneggiano sempre di più la terra. Secondo un’indagine condotta dalla LCPH, infatti, nel mondo ogni anno muoiono nove milioni di persone a causa dell’inquinamento atmosferico, di cui circa settantamila solo in Italia. Nonostante la riduzione dei veicoli altamente inquinanti e i vari blocchi del traffico imposti dai sindaci delle grandi città, non si sono ottenuti grandi risultati. Dai dati forniti dall’ISPRA, le combustioni di biomasse incidono per il 99% sull’emissioni di particolato del settore residenziale. Infatti sono i caminetti a legna e le stufe i maggiori responsabili della maggior parte delle emissioni producendo il 68% delle particelle presenti nell’aria che respiriamo, e contrariamente a quello che si possa pensare, il settore industriale in Italia è quello che ha ridotto in maniera più sensibile le emissioni di agenti inquinanti.
Sicuramente la politica ci deve dare lo stimolo a migliorare la nostra situazione, ma, d’altro canto, siamo noi che con le nostre azioni quotidiane dobbiamo contribuire a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.