“Una violenza estrema da parte dell’uomo verso la donna” è la definizione della parola femminicidio rintracciabile nel dizionario. Se poi si volesse approfondire questa sentenza, si potrebbe definire meglio la parola “estrema”: l’extrema ratio è la soluzione cui ricorrere quando tutti i possibili rimedi di un problema sono già stati tentati senza successo. Ma questa spiegazione non definisce le vere cause della violenza di genere: essa, infatti, non nasce da un problema coniugale o relazionale irrisolvibile, anzi ha le sue origini molto lontane da questo concetto, poiché la maggioranza dei delinquenti criminali proviene da famiglie in cui loro stessi hanno ricevuto un trattamento crudele e brutale e ciò porta a pensare che tale reato tenda a ripetersi di generazione in generazione. I dati che seguono tali aggressioni sono veramente terrificanti: le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2018 in Italia sono state 133. I primi passi per fermare questo tremendo atto sono già stati mossi: a livello nazionale la Legge 119/2013 ha costituito un fondo nazionale per sostenere centri antiviolenza, indicando i servizi minimi e introducendo nuove pene per gli uomini autori di violenze. Questa legge ha riscontrato però un intoppo: infatti la burocrazia italiana blocca 2 euro su 3 di questo denaro. Questa mancanza di una legge ben funzionante ha portato molte donne a risolvere il problema scappando; ciò però ha portato solo un ulteriore aggravamento della situazione: un esempio è la storia di Claudia che, non volendo più tornare dal marito, rimane a casa dei genitori insieme ai suoi figli. La ragazza ottenne come risposta un processo per sottrazione di minori. Troppo spesso una donna che subisce violenza da un marito, compagno o fidanzato, viene definita debole, senza carattere. Mentre ci troviamo di fronte a donne forti, troppo forti, che spesso per questo pensano di poter resistere, non riuscendo però nell’intento. Pertanto è la mentalità di alcuni uomini che va modificata. Ma cambiare i pensieri e le idee di persone violente non è certo cosa semplice: sono battaglie lunghe e forse, in certi casi, anche perse. La violenza nasce da malesseri e malumori che l’uomo porta in sé e trasferisce sulla vittima. Modificare la cultura di questi uomini deve essere un obiettivo, ma le donne vittime di violenza non vanno lasciate sole a combattere.
