I social network sono ormai parte integrante della nostra vita ; ognuni di noi ha almeno un profilo online. Come sappiamo però, la rete può essere anche un grande trappola , perché permette a chiunque di esprimersi liberamente mantenendo persino l’anonimanto. Negli ultimi anni si discute molto su questo argomento e sono stati ottenuti numerosi progressi per quanto riguarda le leggi sulla privacy e sul cyberbullismo che fino a poco fa non era neppure considerato un reato. Il problema effettivo consiste nel fatto che possiamo mentire spudoratamente , a partire dal nostro profilo. Sono innumervoli inffati , i profili social che presentano dei nikname invece dei nomi effettivi permettendo ad un malintenzionato di muoversi indisturbato senza lasciare traccia. Nello specifico, in queste settimane si discute molto sull’anonimato online ; infatti Luigi Marattin ,un membro del neo partito Italia viva di Matteo Renzi, negli giorni scorsi ha postato su Twitter una petizione nella quale propone che ad ogni account deve corrispondere in modo biunivoco un nome e cognome di persona reale , eventualmente rintracciabile in caso di violazione della legge . Riguardo all’argomento si sono creati correnti di pensiero contrastanti; da una parte troviamo i favorevoli, come chiaramente i sostenitori Renziani e di Italia Viva , dall’altra ci sono molti esperti di tecnologia come il docente universitario Giovanni Ziccardi, che definisce la proposta ” indecente”.
