L’utilizzo dei contanti in tutto il mondo sta diminuendo ed è sempre più frequente l’utilizzo delle carte di credito. In Italia invece la situazione è diversa, si stima infatti che l’80% degli italiani preferisce pagare con banconote e monete e non con carte di credito, bonifici e assegni. Proprio per questo il limite dei pagamenti in contanti è stato imposto a 3.000 euro in Italia, mentre all’estero è stato recentemente alzato a 15.ooo. Oltre questo limite sarà necessario pagare attraverso metodi tracciabili come ad esempio le carte di credito. Tale limite è stato imposto al fine di diminuire e impedire l’evasione fiscale che in Italia ammonta circa a 211 miliardi di euro. Negli ultimi sei mesi l’evasione fiscale è aumentata del 3,8% raggiungendo il record nel nord Italia. Il numero dei lavoratori in nero italiani è di circa 2,9 milioni di persone, tra questi vi sono cinesi, extracomunitari e dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro. Altra protagonista dell’evasione fiscale è l’economia criminale: si tratta di grandi organizzazioni mafiose sia italiane sia straniere il cui giro di affari produce un’evasione di 78 miliardi di euro. Oltre all’evasione fiscale i motivi per cui l’Italia continua ad usare di più i contanti è secondo me l’arretratezza dal punto di vista tecnologico. Non è una novità infatti che l’Italia sia meno sviluppata rispetto alla maggior parte delle altre nazioni, infatti spesso si è costretti a pagare in contanti perché non si ha la possibilità di pagare con carte di credito perché non si dispone della tecnologia necessaria.
