L’Italia è un paese meraviglioso, con un patrimonio culturale ed artistico inestimabile, con paesaggi mozzafiato ed una cultura alimentare che ci ha resi famosi in tutto il mondo. Ma questa è solo una faccia della medaglia; l’IItalia infatti sta diventando un paese di pensionati, tutte le giovani menti fuggono all’estero in cerca di lavoro. Un paese dove l’età pensionistica è sempre più alta, e questo, invece di far entrare più soldi nelle tasche dello stato, crea un’enorme tasso di disoccupazione giovanile, ed indebolisce le aziende, che sono piene di mani esperte ma ormai troppo deboli per lavorare. Un paese che ha avuto governi che pensavano soltanto ad alzare le tasse, portando la povertà nazionale a livelli allarmanti (20,6% nel 2016), classificando il nostro paese al primo posto in Europa.La classe che ha subito meno le conseguenze della crisi è la classe over-55. se nel 1995 prendeva 100 un giovane tra i 19 e 34 anni, nel 2014 percepisce 88. Si puo notare quindi he dopo 19 anni il suo reddito è sceso del 12%! Mentre l’over 50 detiene il 97. Servono delucidazioni?
Banca d’Italia scrive: “Riflettendo anche l’evoluzione del reddito medio equivalente, l’incidenza degli individui a basso reddito ha avuto un andamento difforme tra segmenti della popolazione. Se ne osserva, dal 2006, una crescita tra gli individui fino a 54 anni e un calo tra i più anziani, imputabile alla stabilità delle entrate per queste famiglie a fronte del calo generalizzato dei redditi”. Ancora una volta sono i giovani ad avere la peggio. si dice però che questa situazione sta migliorando, grazie all’aumento del turismo, e secondo alcuni in pochi anni si potrebbe addirittura tornare ai livelli pre-crisi. Ma secondo me rimane comunque una nazione da demolire e da ricostruire da zero; ormai ridotto ad un meraviglioso corpo vuoto, è troppo vecchio per sopportare dei cambiamenti così veloci e violenti, anche se in meglio.
L’Italia non è un paese per giovani. “Poveri pensionati” è un falso storico