“La cartella è un’unità di misura usata in campo editoriale per indicare la lunghezza dei fogli dattiloscritti.”
Una definizione classica ma un po’ antiquata, infatti nell’era digitale una cartella è anche la pagina che appare sul vostro schermo quando usate il programma di scrittura, e di conseguenza anche il foglio A4 che esce dalla stampante con la riproduzione del testo.
Una cartella editoriale standard, in assenza di un ente o autorità in grado di determinarne le caratteristiche valide per tutti, è per consuetudine e tradizione un foglio di 1.800 battute, suddivise in 30 righe da 60 battute ognuna, dove per battute s’intendono tutti i caratteri che digitate, spazi inclusi.
Il numero esatto delle parole invece è facilmente riscontrabile sul vostro programma di scrittura, e dipende dagli spazi che lasciate vuoti e dalla distanza che c’è tra un paragrafo e l’altro, ma per mia esperienza personale 1800 battute corrispondono a circa 250/280 parole. Pertanto un racconto di mille parole sarà composto da circa quattro cartelle. Inoltre se scrivete un romanzo, fate conto che una cartella corrisponde pressappoco a una pagina del libro in stampa. In questo modo avrete sempre la situazione sotto controllo.
Come creare una cartella editoriale
Creare una cartella editoriale è molto semplice. Ci potete arrivare anche da soli con un po’ di approssimazione e sul web ne trovate tantissimi di suggerimenti, ma secondo me il metodo più semplice e più esatto è il seguente.