Qual è la responsabilità di Facebook riguardo alla diffusione di notizie false?
Durante le elezioni per il presidente degli Stati Uniti è emerso chiaramente come i social network, per
l’appunto Facebook, faticano a gestire le migliaia di informazioni pubblicate attraverso di essi e a
discriminare i fake dal resto delle notizie.
Tuttavia, c’è chi ritiene Facebook colpevole per la diffusione, o la mancata intercettazione, di notizie e
storie fasulle riguardo, ad esempio, ai concorrenti di Donald Trump per la Casa Bianca; già in passato
era capitato che notizie e storie inventate venissero divulgate attraverso Facebook o Twitter.
A difesa del noto social network, dobbiamo ricordare che l’azienda di Zuckerberg ha già messo in
funzione una task force per la ricerca e l’eliminazione di questi fake; tuttavia, ogni giorno sulle
piattaforme di Facebook si connettono oltre un miliardo di utenti (dato fornito da Panorama),
pubblicando e condividendo un elevatissimo numero di notizie, difficilmente analizzabili per via del
loro numero.
Il vero problema legato a questi meccanismi di protezione delle informazioni circolanti è che essi
rischiano di diventare strumenti di censura di grande peso nelle mani dei dirigenti di queste aziende.
Si corre il rischio di andare a rimuovere, volontariamente o meno, post su avvenimenti reali,
scontrandosi, quindi, con gli interessi degli utenti e andando così a promuovere una notizia rispetto ad
un’altra secondo criteri ignoti a coloro che condividono post.
Un’altra questione sollevata dalla problematica sulla veridicità dei social network è: dove trovare
informazioni attendibili nel web?
La questione diventa più seria se consideriamo che in Italia oltre il 58% della popolazione si fida delle
notizie ricercate nel web, una percentuale più alta rispetto alla media europea e più alta addirittura del
cartaceo (dati da un articolo di Andrea Ceron e Luigi Curini, 28 gennaio 2016).
La questione sulla censura e il filtraggio di fake attraverso social network, resta aperta.