Al giorno d’oggi molti ragazzi, e mi riferisco specialmente agli adolescenti (per lo più tra i 14-15 anni), aspettano con impazienza di crescere e per questo spesso tentano di mostrarsi più grandi di come realmente sono, assumendo particolari atteggiamenti e comportamenti, imitando gli adulti o dei personaggi-mito, fino a esibirsi con droghe, fumo e alcol. Per i ragazzi tra i 18-19 anni penso, invece, che succeda un po’ il contrario: non hanno paura di crescere, ma nemmeno vorrebbero farlo; se potessero, si fermerebbero volentieri a quest’età, in cui si inizia ad avere una certa autonomia, in cui il divertimento è la principale preoccupazione, età considerata la più bella, in cui ci si sente “invincibili”, mentre si affaccia l’idea di nuove responsabilità. Io mi sento, invece, estranea ad entrambi questi modi di pensare: non ho fretta di crescere e non sento il bisogno di mostrarmi più grande di quello che sono. Non ho ancora compiuto 18 anni, ma non desidero affatto fermare il tempo. E perché mai dovrei volerlo? Il futuro riserva tante cose meravigliose, al di là del solo divertimento. Formare una famiglia e mettere al mondo dei figli credo sia tra queste, così come lavorare ed essere in grado di mantenersi autonomamente, senza più dover essere sostenuti economicamente dai propri genitori. Anzi, anche così potremmo essere noi ad aiutare loro, una volta anziani, circondandoli di figli e nipotini: questi dovrebbero essere, a mio parere, i veri momenti da aspettare con ansia, per costruire il nostro personale album di ricordi e valori. Con ciò non dico, però, che si debba vivere in modo superficiale il tempo che viene prima: credo che ogni età sia importante per le esperienze, le cadute e le risalite, per tutto quanto, cioè, aiuta a formare la nostra personalità e a conoscere se stessi. Penso allora che dovremmo goderci questi anni così come sono, senza pretendere di essere più grandi, né di non crescere mai.
