Il termine “futuro” non è più una novità nel linguaggio di tutti i giorni, ed affrontarlo in modo serio per un adolescente di quindici anni è sicuramente un incontro abbastanza difficile. Fatto sta che il futuro arriverà, e le prospettive verso esso certamente non mancano: c’è chi immagina un domani felice, senza problemi e del tutto positivo, altri che lo ipotizzano ricco di sventure, senza via d’uscita e il più buio possibile. È sicuramente un qualcosa di soggettivo, va bene, ma non si può non essere realisti: ad Aprile 2015, in Italia, non puoi credere in un futuro senza complicazioni.
Vedo un futuro, o meglio il mio futuro, grigio: proprio così, non mi ritengo né troppo ottimista da potergli attribuire una sfumatura bianca, viste le poche probabilità di trovare un lavoro ed una sistemazione che possano comportare una vita “tranquilla”, né talmente nera da vedere il mio avvenire come un qualcosa senza via d’uscita, probabilmente per via del mio essere perlopiù positivo.
Sicuramente il grigio non è un colore acceso, anzi, l’esatto contrario: probabilmente è ora di attribuire un tono più chiaro ad un domani che sembra sempre più tenebroso, facendo tornare ai giovani di oggi la voglia di crescere, e non l’esatto contrario!
Nonostante ciò, il mio essere positivo mi dice di continuare a sperare fino alla fine, anche se le condizioni di questa Italia non sono di certo incoraggianti…
-Salvatore Giannini