Crescere significa essere consapevoli di avere delle responsabilità. E a chi, tra i ragazzi, piacciono le responsabilità? Chi non è spaventato dal mare di doveri a cui si va incontro quando si cresce?
Ovviamente, quello da ragazzo ad adulto è un passaggio diciamo obbligatorio e negarlo sarebbe assurdo. Ma, a quest’età, mi è concesso avere un po’ di paura, no?
Voglio dire, non credo esprimerei mai il desiderio di restare per sempre un’adolescente, però non so quanto grande sia la mia voglia di crescere e diventare adulta.
A sedici anni si vive in un mondo tutto proprio, un mondo che ci si crea da soli e che si ha paura di abbandonare. Anche chi, da adolescente, è strapieno di problemi e arriva a compiere gesti non mi piacciono affatto o dice che non vede l’ora di crescere ha paura. Forse ha anche più paura di chi la esprime senza problemi.

Sono una ragazza piena di paure, e quella di crescere è nella mia collezione.
Solo al pensiero di dover chiudere le porte del mio mondo e metterlo da parte perché le mie priorità non saranno più le stesse, provo un’abbondante quantità di timore.
Prendere in considerazione l’idea di salutare chi ho adesso ed essere costretta a ricordarlo soltanto mi mette terrore.
Riporre in una scatola di cartone i giorni che sto vivendo mi spaventa un sacco.
Rischiare di vedere distrutto quello che ho cercato di costruire mi fa fare un passo indietro.
Però non è ancora il momento di pensarci, giusto?
Non è il mio momento, non ancora.

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