“E tu cosa vorresti fare da grande?”, questa è la domanda che ogni individuo ha dovuto affrontare più di una volta nella vita, e la relativa risposta è inversamente proporzionale al passare degli anni. Da piccoli si è fermamente convinti di ciò che si vuole diventare, ma crescendo ci si accorge di come la vita sia imprevedibile, e di come ogni evento possa aprire o chiudere delle porte, di come alcuni sogni possano essere infranti, e altri possano nascere da un giorno all’altro. Il mio subconscio elabora l’idea di futuro come un tunnel intricato e pieno di sorprese, come la vita stessa. Viviamo in una società in cui il “diventare grandi” è visto unicamente come l’assunzione di un ingente carico di responsabilità, come l’ingresso in un mondo di problemi e preoccupazioni, e questo determina un grande sconforto ai giovani di oggi, che vedono le proprie ambizioni oscurate da tanti “forse”. Ma crescere significa anche avere una maggiore libertà, essere parte attiva nel cambiamento di cui la società ha bisogno, realizzare i propri sogni a tutti i costi, soprattutto se riguardano settori ancora poco noti. L’idea di crescere non deve assolutamente portare con sè timore e preoccupazione: cresciamo tutti i giorni e tutti i giorni aggiungiamo alla nostra vita esperienze che aprono o chiudono le porte della nostra vita. Imparando da ciò che essa ci insegna e utilizzando maturità e giudizio, oltre che coraggio e forza d’animo, ci accorgeremo che non bisogna temere di diventare grandi, poiché lo diventiamo passo passo, affrontando le fatiche e le gioie quotidiane.

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