Fin bambini, gli adulti ti chiedono del futuro: “cosa vuoi fare da grande?”
In questo modo, ti spingono a guardare aspetti della vita che non è facile immaginare.
Questa domanda, quando è ripetuta in modo insistente, finisce però per distogliere l’attenzione dal presente e dalla realtà.
Può dunque accadere che, ancora oggi, molti giovani seguano un sogno suggerito da altri. Proprio rincorrendo un sogno che altri vogliono farti sognare, finisci per non vivere neppure l’attimo presente.
Da più parti si sente dire che gli adulti hanno “rubato” il futuro ai giovani e che i giovani di oggi non hanno i desideri che avevano le generazioni precedenti.
Certamente il presente si arricchisce e vive sulle azioni buone (o cattive) del passato e va a scrivere il futuro. Tuttavia il nostro futuro non dipende soltanto dalle esperienze passate, dalle situazioni oggettive attuali, ma soprattutto dalle nostre speranze e dalle azioni che mettiamo in atto per realizzarle.
Ogni bambino ha sognato “cosa fare da grande”, ma più cresce, più la paura di sbagliare e di non trovare lavoro aumenta, soprattutto per i giovani di oggi.
Credo che il futuro non stia scritto da nessuna parte e “il fato” è ciò che decidiamo noi, nell’attimo presente.
Se è nel presente che si costruisce il futuro, noi giovani non dovremo preoccuparci. La paura di crescere diventa spesso un alibi. Le avversità fanno parte della vita e la tensione, dovuta alla paura di sbagliare, dovrebbe costituire uno valido stimolo per cambiare in meglio.
Oggigiorno un ragazzo che è nella fase dell’adolescenza ha fretta di pensare e agire, come un adulto.
Proprio la ricerca di un diverso modo di vedere le cose e la forza legata alla nostra crescita, dovrebbe renderci più reattivi e ottimisti.
Come disse Tom Hanks, nel celebre film Forrest Gump:
“La vita è come una scatola di cioccolatini e non saprai mai quello che ti capita.”
Perciò io non ho paura del futuro anche se la preoccupazione c’è sempre
