Il cyberbullismo ossia “bullismo online” è il termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto e sistematico attuato mediante la rete.
Gli autori, i cosiddetti bulli o il cosiddetto branco, sono spesso persone che la vittima ha conosciuto a scuola, nel quartiere o in un’associazione. Offendono, minacciano o ricattano le loro vittime direttamente o facendo pressione psicologica su di loro, le offendono, le mettono alla gogna e diffondono maldicenze su di loro. Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita della fiducia in se stesso, stati di ansia e depressione.
I giovani si possono proteggere dal cyberbullismo innanzitutto trattando i dati privati propri e altrui in modo critico e con la massima sensibilità. Chiunque fornisca indicazioni personali o pubblichi immagini su blog, reti sociali o forum si rende un potenziale bersaglio. Ci si può proteggere mantenendo sempre un comportamento rispettoso, evitando di postare dati e informazioni sensibili sul proprio profilo, come per esempio foto imbarazzanti o troppo svestite, accettando solo le amicizie personali e proteggendo il campo privato attraverso criteri d’impostazione sicuri. I bambini e i giovani coinvolti in atti di cyberbullismo non devono assolutamente rispondere al bullo online, ma chiedere aiuto ai propri genitori o a un altro adulto di fiducia. Ma in tutto questo forse possiamo dire che c’è una cosa “positiva” ovvero che gli autori e le autrici sono punibili penalmente se commettono molestie, minacce, umiliazioni.
