Recentemente il bullismo digitale o CyberBulling sta facendo parlare di se per dei gravi casi di molestie online contro alcuni adolescenti che hanno sofferto talmente tanto da scegliere anche soluzioni estreme, non sapendo come risolvere il problema.
Il bullismo online è qualcosa che la maggior parte delle persone non può capire.
Si parla di Cyberbullismo quando alcune persone si accaniscono contro un’altra usando i social network e internet, scrivendo insulti, minacce, pubblicando foto imbarazzanti o pubblicando messaggi privati compromettenti.Cercando di non minimizzare il problema o di cadere dentro alcuni luoghi comuni,è anche vero che l’ignoranza nell’uso di internet e dei computer è la maggiore responsabile dei problemi di bullismo, di sicurezza personale e di privacy.
Come ogni strumento, se messo in mano a chi non lo sa usare, ci sono dei rischi.
Se poi un problema come quello degli insulti online colpisce una persona con poca autostima e qualche problema psicofisico, esso può diventare insormontabile.
Quando una persona scrive cose su un’altra in un blog, in un forum, su Facebook o su Twitter, anche se venisse ricondiviso cento volte, è importante sapere che tali messaggi non rimarranno li per sempre.
Sì, magari non spariscono, ma diventano cosi difficili da trovare da venire presto dimenticati e cadere nell’oblio.
La linea di fondo è che le reti sociali sono come un grande mucchio di spazzatura di parole quindi quello che viene scritto oggi sarà soppiantato da altre parole domani e sarà sicuramente dimenticato.
Questo vale per i personaggi famosi, figurarsi per persone normali.
Come contro il bullismo, la realtà dei fatti è che per contrastare il cyber-bullismo non c’è alcuna ricetta.
Si può provare a combattere oppure ad ignorare e fare da spugna oppure scappare e cambiare ambiente; nessuna delle soluzioni però assicura successo.
L’unica cosa che si può dire è che, in fondo, ci vuole solo un po’ di pazienza e sopportazione; inutile, come sento dire da qualcuno, diffamare Facebook o Twitter perchè sono violenti e perchè non c’è controllo, probabilmente il controllo dovrebbe venire dai genitori e non da autorità esterne o aziende commerciali.
