Oggigiorno, la tecnologia ha un ruolo integrante nella vita quotidiana di ciascuno, per cui non c’è da stupirsi che il fenomeno del cyberbullismo abbia potuto avere origine.
Il bullo non ti aspetta più a scuola, ti può trovare attraverso qualsiasi social network o mezzo di comunicazione esistente per farti ricordare quanto tu sia diverso e incompreso, convincendoti gradualmente di quanta poca importanza abbia la tua “misera” vita. Motivo valido per cui giovani con un’indole debole abbiano trovato conforto nell’idea di togliersi la vita, perché è ciò che la società fa percepire: se non rientri nei canoni della moda, non vali e ti meriti l’esclusione sociale.
Un modo sicuro per evitare di divenire oggetto di cyberbullismo consiste nell’accertarsi sempre di conoscere bene coloro a cui si danno i propri contatti e, non meno importante, nel non inserire alcuna informazione troppo personale o caricare foto/video propri, possibili oggetti di scherno.
Con la complicità dell’anonimato le persone si sbizzarriscono con i commenti più audaci, lanciando insulti gravosi ed irrispettosi, con l’intento chiaro di voler ferire.
Utilizzano questo espediente per rifilare agli altri tutta la propria angoscia e frustrazione, poiché chi vuole ferire è principalmente una persona ferita.
Da considerare assolutamente saggio, da parte degli admin di alcuni blog e siti, il divieto perentorio dell’utilizzo di un linguaggio volgare e offensivo, in modo tale di evitare scontri verbali aggressivi.
Per coloro che sono oramai coinvolti in questo sopruso virtuale, invito vivamente parlarne con una persona di fiducia poiché è quando si tiene tutto dentro che ci si crea l’illusione che non esista una via di d’uscita; al contrario, è proprio esponendo alla “luce” le proprie inquietudini che esse tendono a dissolversi.
