Il mondo degli smartphone e della più avanzata tecnologia ci sta regalando belle esperienze e grandi comodità; bastano poche parole, qualche clic e si compiono agevolmente le più disparate attività. Si è inoltre diffuso un vocabolario specifico per rendere ancora più funzionale la consultazione di siti web e piattaforme. Abbiamo così conosciuto lo “sharing”, parola interessante, ma di cui spesso viene alterata la percezione: è “condivisione” di esperienze, emozioni, immagini, informazioni che pratichiamo virtualmente, ma con intenzioni e conseguenze nuove. Sembra infatti di vivere in un universo parallelo dove spesso ci si sente diversi.
E’ proprio questo spirito a generare comportamenti diversi, anomali, equivoci. E così, a riparo da occhi curiosi e orecchie attente, si compiono tante meschinità; questo fenomeno è detto “cyber-bullismo”. Inutile specificare come e perché si manifesta: in tutte le sue forme è dannoso e ingiustificabile.
Oggigiorno però Internet e TV sono complici, perché oltre a diffondere informazioni ed offrire spettacolo, plasmano le nostre menti; così, quando ce n’è la possibilità, si fa spesso a gara per trovarsi sotto i riflettori.
Non esistono più segreti; ogni cosa viene messa in mostra, come si fa in una “bacheca”, specialmente tra noi giovani che abbiamo una maggiore confidenza con i mezzi tecnologici e una particolare propensione a seguire la moda. Vengono così “esibiti” anche momenti troppo intimi, personali, complessi per poter diventare patrimonio della comunità. Il risultato è che si perde il senso della misura e tutto diventa così relativo che difficilmente si riesce a condannare un errore. Ma il bullismo, e più precisamente il cyberbullismo, vanno assolutamente condannati.
Il metodo che io credo più efficace perché esso si riduca notevolmente può essere racchiuso in una sola parola: RESPONSABILITA’.
Responsabili nel sapersi esporre ma anche nel saper recepire e nel modo di reagire. Responsabili nell’essere sempre lucidi, pur se nascosti da uno schermo, per rimanere connessi con la realtà circostante e salvaguardare il rispetto reciproco. Responsabili della nostra informazione, dei rischi e dei pregi di internet, ma soprattutto responsabili, consapevoli e cauti nelle interazioni.

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