Il bullismo è un fenomeno da sempre diffuso nelle scuole , un fenomeno destinato ad aumentare e ad evolversi. Negli ultimi anni, in seguito all’invenzione di internet il bullismo è degenerato in cyberbullismo, che si sta diffondendo non solo tra i ragazzini delle scuole ma anche tra gente più adulta che dovrebbe dimostrare maggiore maturità e serietà: cyberbullo può essere un ragazzo di 12-13 anni come può esserlo uno di 20-25. Si tratta di una forma di bullismo che prevede l’uso delle nuove tecnologie per mettere paura, molestare, infastidire, fare sentire a disagio altre persone. Si sente spesso parlare di suicidi dovuti a insulti o critiche ricevuti su qualche sito internet o meglio su qualche social network. Colui che dietro un computer insulta, critica, ruba l’identità al fine di ridicolizzare, ferisce i sentimenti di qualcuno, è solo un codardo. Dietro un computer o un cellulare, dietro uno schermo, anche un bambino di 5 anni sarebbe in grado di mettere paura e sembrare un uomo forte. Proprio per questo la maggior parte dei cyberbulli è composta da ragazzi, piccoli e deboli, che non hanno il coraggio di dire le cose in faccia ma lo trovano dietro uno schermo, magari a migliaia di chilometri di distanza, sembrando cattivi e forti. Uno dei motivi della diffusione del cyberbullismo è sicuramente il fatto che ai nostri giorni i genitori lasciano che i propri figli si avvicinino alla tecnologia sin da piccoli, il che da un lato può essere qualcosa di innovativo e vantaggioso per i bambini, che si ritrovano davanti un’immensa fonte di conoscenza e cultura, ma dall’altro si tratta di qualcosa di negativo, pericoloso e antieducativo, in quanto se i genitori lasciano ai figli la piena libertà di navigare su internet dalla mattina alla sera, senza sapere cosa fanno, in che siti o social si iscrivono, è come lasciare il proprio figlio in mano a uno sconosciuto. I ragazzi sono i più colpiti perché spesso caricano appunto foto o video sui social, magari materiale che li ridicolizza, tanto che altri ragazzi li possano prendere di mira con critiche e insulti di ogni genere. E’ impossibile pensare di stroncare il cyberbullismo, bisognerebbe stare chiusi in casa, senza cellulare, senza computer, il che è possibile solo fino a un certo punto, piuttosto bisogna farsi un esame di coscienza e riflettere sugli utilizzi della tecnologia moderna: è davvero necessario che un ragazzo stia attaccato tutto il giorno al cellulare? E’ meglio passare ore su un social network a condividere emozioni con persone che nemmeno conosciamo o uscire con amici reali e condividerle con loro? E’ più utile sfruttare la tecnologia per creare una propria immagine di forza, che imprime paura, o come fonte di istruzione e informazione?
