L’attentato a Parigi di Venerdi 13 novembre ha lasciato impauriti e stupefatti tutti noi. Per fortuna non siamo abituati a tanta violenza e, quando succedono stragi del genere tutti ci indignamo, cercando una soluzione. I morti di quella sera terribile sono stati 130: i terroristi dell’Isis, in nome del Dio Allah, hanno attaccato luoghi di ritrovo, concerti, insomma posti insospettabili dove tanti ragazzi giovani stavano passando una serata di divertimento.
La guerra all’Isis non è iniziata adesso, né questo è il primo attentato terroristico accaduto nell’ ultimo anno. Subito prima di venerdi 13 l’Isis ha fatto esplodere in volo un Airbus russo attraverso una bomba nascosta in stiva e non possiamo nemmeno dimenticare i giornalisti del giornale Charlie Hebdo, uccisi per aver pubblicato delle vignette satiriche. Ma i fatti successi a Parigi hanno smosso tutte le potenze mondiali ad impegnarsi in una guerra per debellare questo fenomeno terroristico. A questo punto, oltre a riflettere sul fatto che è in corso una vera e propria guerra, dobbiamo anche domandarci chi vende le armi a questi terroristi. Non sono magari gli stessi paesi Occidentali? Io non credo che questa guerra sia mossa solo da fattori religiosi perchè nessun uomo che abbia davvero fede, qualsiasi essa sia, uccide un altro uomo in nome della sua religione. Il vero interesse che sta alla base di tutte le guerre è quello economico. Forse i terroristi comprano le loro armi proprio da noi occidentali, in cambio di cifre da capogiro, e noi gliele vendiamo dimenticando la nostra etica e i diritti umani.

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