Parigi, Bruxelles, Hebron, Tunisi, il Cairo, Kuwait City, Copenaghen, Ottawa, Beirut, El Arish… gli obiettivi del sedicente Stato Islamico sono sempre più numerosi, e non solo in oriente. Il noto gruppo terroristico, che domina ormai una zona popolata da circa 8 milioni di abitanti, sembra mietere vittime ovunque, in Europa ed in America come in oriente, tra gli stessi fratelli musulmani.
È sicuramente un conflitto culturale ed ideologico quello a cui stiamo assistendo, fomentato dalla più ricca organizzazione terroristica che la storia ricordi: attualmente, secondo alcune stime, il giro d’affari del califfato si aggirerebbe intorno ai due miliardi di dollari. Ma chi finanzia i carnefici? Sicuramente controversa è la questione delle donazioni private: sembra che non in pochi sostengano la causa del Califfato con cospicue somme di denaro dal dall’Arabia, dalla Turchia e dal Qatar. L’Emirato guidato dal Al Thani, inoltre, viene accusato di essere il principale finanziatore del gruppo terrorista; un’accusa che, se veritiera, comprometterebbe la sua alleanza con gli Stati Uniti. Gran parte del sostentamento economico, poi, deriva dallo sfruttamento dei beni conquistati, in particolar modo il petrolio: si stima che lo Stato Islamico incassi 1,5 miliardi di dollari al giorno dalla vendita dell’oro nero, e non è un caso che le più risolute offensive siano volte proprio alla conquista dei luoghi più ricchi di greggio. Vi sono poi altre attività redditizie: riscatti, vendita di organi, imposizione di tasse, furti, contrabbando di rare opere d’arte e reperti salvati dalla distruzione e venduti a caro prezzo anche in Occidente. E vi sono poi le armi. Si stima che enormi quantità di armi prodotte in occidente vengano poi esportate in oriente, mietendo vittime tra entrambe le barricate. Le responsabilità, dunque, sono anche occidentali, proprio del mondo che oggi tenta di fermare il dilagare della follia .
“Le persone che oggi combattiamo le abbiamo finanziate noi, venti anni fa. E lo facemmo perché eravamo in lotta con l’Unione Sovietica.” afferma Hillary Clinton, la candidata alla presidenza degli Stati Uniti, asserendo che gli stessi esponenti della politica estera statunitense avessero avviato delle trattative con i primi gruppi di estremisti in medio oriente, per rovesciare il regime del tanto odiato Assad e destabilizzare il dominio sovietico. “Loro invasero l’Afganistan e noi non volevamo che controllassero l’Asia centrale. […] Ma stiamo attenti, perché ciò che abbiamo seminato, lo raccoglieremo.” E lo stiamo già raccogliendo. Sembra dunque che gli stessi scrupoli dei grandi plutocrati occidentali, impegnati in una lotta senza fine contro i nemici “tradizionali”, dalla Russia al governo di Assad in Siria, ed in una conquista per l’affermazione personale, abbiano generato mostri ben peggiori. Gli orrori che oggi temiamo, noi stessi li abbiamo dati alla luce, con il nostro radicalismo e la nostra sete di guadagno. Ed è quando i barbari valori egoistici prendono il sopravvento sulla moralità, che l’umanità deve chiedersi se le è rimasto qualcosa di propriamente umano.

Originale il titolo da te scelto. Il testo
Sono d’accordo con te: purtroppo noi occidentali del ceto comune non ci siamo ancora accorti di quanto siamo responsabili degli atti terroristici che stanno avvenendo in questi mesi. Preferiamo tenere gli occhi chiusi e puntare un dito contro coloro che uccidono le nostre famiglie senza fare nulla di veramente efficace.
Mi piace molto l