La sera del 13 novembre 2015 Parigi è stata al centro di una serie di violenti attacchi terroristici che hanno provocato moltissime vittime e che hanno sconvolto il mondo intero. Gli attentati, rivendicati dall’ISIS, sono avvenuti quasi in contemporanea in vari luoghi della città: lo Stade de France, alcune strade e ristoranti della zona a Nord- Est di Parigi e il Bataclan, sala da spettacolo nella quale era in corso un concerto nella quale sono stati uccisi moltissimi giovani. Dopo gli attentati il presidente della Repubblica francese Francois Hollande ha parlato di un vero e proprio “atto di guerra” e nella notte del 15 novembre i caccia francesi hanno bombardato la città siriana di Raqqa, considerata la roccaforte dell’ISIS. Hollande ha chiesto di prolungare lo stato di emergenza fino a tre mesi e ha dichiarato di voler modificare la costituzione per poter combattere il terrorismo. In questi giorni continuano in tutto il mondo le manifestazioni di cordoglio per le vittime e i feriti dei terribili attacchi di Parigi. A venti giorni dal Giubileo, l’Italia potrebbe essere uno dei prossimi obiettivi. A far scattare l’allarme rosso è stata l’FBI secondo cui i possibili obiettivi di un attentato a opera dei terroristi potrebbero essere: la Basilica di San Pietro a Roma, il Duomo e il teatro alla Scala di Milano. Le forze dell’ordine e i servizi segreti italiani sono dunque all’opera per mantenere alto il livello di allerta e per cercare di rintracciare eventuali sospetti. Ma chi è, dunque, l’ISIS? Non è la prima volta che in Occidente si sente parlare di ISIS: da più di due anni l’ISIS combatte nella guerra civile siriana contro il presidente sciita Bashar al Assad, e da circa un anno ha cominciato a combattere non solo le forze governative siriane ma anche i ribelli più moderati, creando di fatto un secondo fronte di guerra. L’ISIS è un’organizzazione molto particolare che definisce se stesso come “stato” e non come “gruppo”. Controlla tra Iraq e Siria un territorio esteso e lo amministra in autonomia, ricavando dalle sue attività i soldi che gli servono per sopravvivere. Terrorizza una guerra totale e interna all’Islam, oltre che contro l’Occidente, e vuole istituire un califfato. L’ISIS in Iraq è formato da circa 8mila uomini e si è alleato con le tribù sunnite e con gruppi baathisti (cioè sostenitori del partito Baath, lo stesso cui apparteneva Saddam Hussein) dell’Iraq, che hanno in comune l’obiettivo di rimuovere dal potere il primo ministro sciita iracheno Nuri al-Maliki.

Articolo interessante e ben strutturato.
La lettura