Continuano a seminare terrore, a uccidere in nome di un dio che non vuole tutto questo.
Attaccano, stroncano, spaventano.
Seguono il loro schema e centrano i bersagli che si pongono davanti.

Si parla ancora dell’attentato a Parigi avvenuto lo scorso 13 Novembre: l’Europa e il mondo intero stanno tuttora cercando di riprendersi dal brivido che hanno provato quel venerdì sera.
Mente attenta, quella che studia i colpi. Mano abile, quella che li mette a segno. Ma chi è che finanzia questa macchina del terrore?
Sicuramente l’ISIS sfrutta il petrolio presente nel territorio per ottenere denaro, ma non credo che questo sia l’unica fonte a cui attinge.
Sono gli stessi attacchi terroristici a garantire l’accrescimento dei soldi. Come? Be’, è semplice: quando l’attentatore non si fa esplodere dopo il colpo – che può avvenire in una banca, in un museo o in qualunque altro posto – di successo, si impossessa della ricchezza presente all’interno del luogo attaccato.
E, sì, ci saranno certamente altre sorgenti di denaro, ma l’organizzazione – se così si può definire – si muove in silenzio e coglie di sorpresa, lascia interrogativi a cui è difficile rispondere.
Quando finirà tutto questo?
Quando potremo tornare a guardare una partita di calcio in tranquillità?
Quanto potremo ricominciare a uscire per i locali il venerdì sera e a goderci un concerto con spensieratezza?
Quando l’ISIS smetterà di terrorizzare?

Commenti
  1. hamid123 7 anni ago

    In questo articolo, hai postato molte domande, come ade esempio quando ISIS smetter

  2. hamid123 7 anni ago

    In questo articolo, hai postato molte domande, come ade esempio quando ISIS smetter

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