ISIS è diventato l’argomento di punta dopo l’attacco di Parigi. A parer mio ciò è successo per la vicinanza al nostro paese e perché l’attentato è accaduto in una delle principali capitale Europee, zona considerata moderna, auto gestibile e con saldi principi morali. Una delle soluzioni pensate per risolvere il problema è il taglio ai finanziamenti di queste cellule terroristiche. Ma da dove provengono? Si parla di finanziamenti dalle grandi potenze pectolitiche del paese di origine di ISIS e di quelli che lo circondano, sostenitori estremisti della religione musulmana e quindi dei loro ideali ma, soprattutto, notizia che gira è che i principali finanziatori siano gli USA. Andando a leggere la storia di ISIS si scopre che il movimento si è creato a causa degli Stati Uniti dopo la vittoria della guerra in Iraq, che ha portato scompigli politici nel paese. Quindi com’è possibile che una tale potenza sia autodistruttiva? Noi persone “normali” non siamo tenute a saperlo e credo che anche in futuro, alla fine di questa guerra, sarà così; naturalmente dobbiamo considerare che tutto è possibile. Continuiamo a interrogarci su questo argomento futile e lasciamo che il terrore ci persuada. Concentriamoci maggiormente sui loro ideali, quello che vogliono, a come evitare che abbiano il sopravvento su di noi. Non possiamo fidarci di nessuno ma dobbiamo credere in qualcosa e affidarci a qualcuno più potente e sapiente, considerando che non verremo messi a conoscenza di tutto e verremo manipolati. Sta a noi valutare le proposte e schierarci dalla parte più vicina alle nostre idee.

Commenti
  1. Author
    adolfina 7 anni ago

    fabula97: Essendo esseri umani possediamo idee diverse che non vengono condivise interamente dagli altri. Bisogna essere coerenti coi propri principi e aperti verso quelli che ci vengono proposti da chi ci circonda. Da ricordare che la guerra la combattono tutti e nessuno.

  2. fabula97 7 anni ago

    Condivido in parte il tuo pensiero. In questa situazione abbastanza critica non dovremmo preoccuparci di schierarci o meno da una parte ma, piuttosto, cercare una sorta di ‘compromesso’ . Attualmente non ci troviamo nella condizione ideale per poter valutare proposte ed eventuali schieramenti.

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