La competizione c’è sempre stata, fin dai tempi antichi, e forse bisogna ammettere che parecchie volte rendono le situazioni più frizzanti, più adrenaliniche, perché altrimenti vivremo ogni tipo di circostanza sempre senza emozione e con freddo distacco. Che sia un torneo sportivo o un progetto a scuola, ognuno cerca di sopraffare gli altri per imporre il proprio primato; se si vince, spesso ci montiamo la testa e diamo per scontato di essere i più bravi in assoluto, non considerando però che a volte si può anche perdere e può fare molto male se non accettiamo il fatto che nella vita si va incontro a questo. Non è tutto rose e fiori, la nostra crescita umana passa anche da qui, dalle batoste che, anche non volendo, devi prendere perché solo così puoi renderti conto che non sei un supereroe, che riesce a superare ogni tipo di difficoltà, ma sei umano, con i propri limiti e i propri difetti. In questo modo puoi vivere la competizione con più serenità e consapevolezza che la cosa fondamentale è partecipare; vincere sicuramente ti riempie di orgoglio, ti fa sentire più importante e ovviamente chiunque sceglierebbe la vittoria tutta la vita anziché la sconfitta, ma tutto ciò conta fino a un certo punto. A qualunque tipo di gara tu stia partecipando, devi tenere in mente che non è una questione di vita o di morte, ma un momento bello, di coinvolgimento con gli altri ragazzi, nel quale devi sì dare il massimo per ottenere un buon risultato, ma allo stesso non devi rammaricarti se non va come previsto, perché è stata, a prescindere dall’esito finale, un’esperienza formativa che ti sarà utile in futuro. Non dobbiamo abbatterci se la vittoria non arriva, perché il fatto stesso che ti diverti, interagisci con le altre persone e dai tutto te stesso perché vuoi raggiungere quell’obiettivo è già di per sé una vittoria.
MARIOTTI STEFANO
