Vincere è confrontarsi con uno o più avversari e risultare superiori, nello sport, nella scuola, nel lavoro, in una partita a carte o in qualsiasi altro ambito della vita. Quando è in gioco la sopravvivenza si è costretti a vincere, ad esempio in guerra, nella ricerca scientifica contro le malattie o in natura dove gli animali uccidono per mangiare o per la supremazia del territorio. Nello sport, a scuola, nel lavoro non si è costretti a vincere, ma si compete per affermare se stessi, per divertirsi, per non vanificare il duro allenamento cui ci si è sottoposti. Infatti, per vincere, bisogna allenarsi e fare tanti sacrifici, perché è l’unico modo per arrivare al primo posto. C’è anche chi ricorre all’inganno per vincere senza sforzo, ad esempio nello sport, facendo uso del doping o, nel lavoro o nella scuola, copiando o falsificando i risultati. Non sempre è necessario vincere comunque: per arrivare alla vittoria, è importante divertirsi, stare con i compagni, imparare qualcosa di nuovo, eventualmemte anche a perdere. Chiunque, prima o poi, trova un avversario più forte ed in questo caso è importante accettare la sconfitta, cercando di capire come migliorarsi e ripetendosi la massima di de Coubertin, primo presidente del Comitato Internazionale Olimpico, “L’importante non è vincere ma partecipare”.
