Il bullismo è un fenomeno che esiste da sempre, ma che è in aumento, e che man mano comincia ad interessare i bambini sempre più piccoli. Il 40% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni parla di provocazioni o prese in giro ripetute e ancora di più sono i bambini che hanno subito brutti scherzi. Il termine bullismo deriva dall’inglese bullyng che significa tiranneggiare,cioè fare il prepotente. Ma non si deve confondere in bullismo con scherzi e prese in giro che fanno parte della crescita e del contesto del gruppo. Le caratteristiche del bullismo sono quella di produrre intenzionalmente un danno alla persona che si ha di fronte,in poche parole una vittima; quella di persistere con lo stesso atteggiamento nel tempo senza fermarsi,senza dare pace ala vittima,incutendole sempre più paura; e infine,il bullo fa tutto ciò perché non si sente al centro dell’attenzione,e pensa che facendo così lui riesca a trovarsi al centro di tutto,sentendosi importante e potente. Per impedire che questo fenomeno si espanda sempre di più bisogna che la vittima non deve essere superprotetta e il bullo non deve essere iperpunito altrimenti il bambino si convincerà di non potersela sbrigare da solo visto che gli adulti agiscono al suo posto; mentre il prepotente si convincerà di essere il cattivo della situazione!
In poche parole bisogna far capire ai ragazzi che tutto ciò è sbagliato,e dare a loro il potere di scegliere,bisogna dare soprattutto alla vittima la possibilità di reagire,deve essere lui a poter dire di no a tutto questo.

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